Gerberto tra potere e sacralità Gerberto è un maestro, dal pensiero raffinato e che sfugge a facili schematismi. Dall'analisi delle sue opere, e da testimonianze sparse ma covergenti, risulta offrire una prospettiva di storia della creazione divina, scaturita dalla fecondità divina del Cristo. La classicità, frutto della stessa creazione, si trasforma in traduzione simbolica della Parola che fa da quadro interpretativo. L'analisi dell'epitaffio in onore del re di Francia -Lotario- del 986, sfocia sulla constatazione di una realizzazione doppia come lettere gerbertiane coeve, ma qui annidata in una stessa formulazione: vi rileviamo una contrapposizione curiosa tra il Cristo del Signore, l'imperatore Ottone e l'Anticristo, Lotario, il Cesare. Una composizione che rilegge l'Eneide e Virgilio, ma che si giustifica storicamente, ideologicamente, e scritturisticamente. In conclusione forse semplicemente una sacralità imperiale? Un impero al servizio di Dio. Forse un millenarismo apocalittico e catastrofico? Annuncio invece di cieli nuovi e nuova terra : un nuovo inizio del dimorare di Dio con gli uomini.